martedì 10 novembre 2015

RESOCONTO DELL’INIZIATIVA SULL’ URBAN CENTER DEL 6 NOVEMBRE 2015 DI DARIA FAGGI

Osservatorio Trasformazioni Urbane
Livorno

RESOCONTO DELL’INIZIATIVA SULL’ URBAN CENTER
DEL 6 NOVEMBRE 2015 DI DARIA FAGGI

Venerdi 6 novembre si è svolta in circoscrizione 2, la prima discussione pubblica sulla nuova struttura di partecipazione che aprirà presto a Livorno: l'agognato URBAN CENTER, nome non poi molto difficile per definire il centro dell'urbanistica democratica, dove amministrazione comunale e tecnici spiegano e illustrano le proprie idee di cambiamento della città, e le confrontano con i livornesi.
Una vera rivoluzione visto che finora le scelte sono state spesso sottratte al dibattito, perfino agli organi elettivi,e ridotte a decisioni prese da pochi in private riunioni svolte in segrete stanze.
Dello spostamento dell'ospedale abbiamo appreso dalla cronaca del tirreno, e non certo da discussioni in aula di consiglio, dell'isola di Gorgona che approderebbe davanti ai 4 mori, se qualcuno fosse così sconsiderato da realizzare l'intera darsena Europa, e non solo il pezzo che pudicamente viene illustrato mediante stampa, nessun cittadino è davvero informato, e tanto meno della nuova speculazione edilizia sui moli medicei e vicino alla fortezza vecchia, pietra tombale del promesso porto ( e non approdo ) turistico e delle sue ambizioni europee.
Dunque stabilire un luogo dove si incrociano informazione e partecipazione alla trasformazione della città, è una buona premessa, oltre che la realizzazione della promessa elettorale del nuovo sindaco, e la notizia non può che soddisfare tutti noi dell'OTU.
Semmai la preoccupazione nasce dalle scelte o meglio NON scelte gestionali, dalla vaghezza dei problemi di sostenibilità economica della nuova struttura, che per ora appare un ibrido in bilico tra  spazio espositivo culturale, ufficio del piano urbanistico,e laboratori non ben definiti.
Su questo, dopo la proiezione dell'interessante filmato sull'urban center di Bologna( uno dei migliori e meglio funzionanti del nostro paese )  si è incentrata la discussione, assai animata e partecipata,dove brillava l'assenza di sindaco, pur invitato ,e assessore all'urbanistica.
Assenti anche i consiglieri grillini e della sinistra.
Avranno certo il modo e l'occasione di rifarsi, ma non è un buon auspicio.
Molti e variegati gli interventi,e le proposte iniziali assai prudenti, individuano un percorso di costruzione partecipata, a partire da una mostra documentazione sull'analisi del piano Cagnardi e successive varianti, illustrando i punti realizzati, le parti incompiute o modificate, gli elementi critici che hanno consigliato la revisione delle scelte adottando un nuovo PRG. ( PS e RU secondo le normative vigenti ). Magari con una presentazione delle nuove linee programmatiche del piano e della svolta del nuovo strumento di governo del territorio....che nel frattempo viaggia indisturbato nelle imperscrutabili stanze dello studio Cagnardi, con qualche gustoso ed estemporaneo momento di comunicazione, dove si sentono strabilianti proposte i cui presupposti sono quantomeno poco chiari.
Giustamente i rappresentanti di LAB LAB e i partecipanti al progetto cisternino 2020, hanno ricordato che una parte delle spese di ristrutturazione ( la parte finale ) erano legati al progetto giovani, ma si sono detti disponibili alla costruzione dell'urban center, in quanto compatibile con un uso partecipato e propositivo della struttura che apra spazi ai giovani .
Lascia molto perplessi la scelta di ospitare i manufatti artistici donati al comune dagli autori, già esposti in piazza Luogo Pio, perché gli spazi paiono poco indicati, vista poi la ricchezza di luoghi espositivi  di cui dispone la città, per lo più inutilizzati o sottoutilizzati.
Apprendere che la esperienza di S Jacopo, si sta estendendo in altri quartieri, fa ben sperare per una operazione importante e necessaria di creazione di centri civici di aggregazione svago  e  promozione culturale negli edifici in disuso delle ex circoscrizioni, appare peraltro necessario migliorare la divulgazione di una cultura di base urbanistica,che risulta assai carente.
Sarebbe interessante approfondire con i giovani questo tema cruciale.
Per i tecnici è intervenuto a spiegare l'attuale fase di progettazione e i problemi di coordinamento tra spazi urbanistici culturali ed espositivi, l'ing Fantozzi,come sempre disponibile al confronto, che non ha nascosto che i ritardi nell'apertura del cisternino, sono da imputare  a problemi irrisolti di gestione più che a questioni tecniche.
Ci siamo lasciati con l'impegno di costruire nuove occasioni di incontro pubblico e approfondimento dei problemi in sospeso.

E RIFLESSIONI DI TOMMASO TOCCHINI
Con la riunione  di venerdì  6 / 11  l’OTU ha voluto portare all’attenzione di tutti il programma dell’AC per la creazione dell’Urban Center  e  ritenuto opportuno approfondire il tema della partecipazione e della Struttura che dovrebbe fornire a questo processo lo strumento per il suo sviluppo e continuità.
Questo anche perché vi è preoccupazione  per le notizie pervenute sulle intenzioni di utilizzo del Cisternino di città  (ex Casa della Cultura ) indicato come sede dell’UC,  il cui intervento di restauro e di  funzionalizzazione è in fase di ultimazione.
Questo edificio storico, inutilizzato per decenni, posto nel cuore della città, era stato l’oggetto del processo partecipativo “CISTERNINO 20.20” svoltosi nel 2009 dal quale era scaturito il progetto per farne un centro civico rivolto principalmente ai giovani ( Laboratorio per l’Arte, la Partecipazione, l’Innovazione e la Sostenibilità).  Concretizzare questo risultato avrebbe prodotto un primo passo verso la costituzione dell’ UC  dando senso al protocollo d’intesa sottoscritto dal Comune di Livorno e la Regione Toscana, sulla base della  legge regionale 27 dicembre 2007, n.69 “Norme sulla promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali” che afferma, significativamente, all’art. 1 “ la partecipazione alla elaborazione e alla formazione delle politiche regionali e locali è un diritto…..”.
L’OTU già nel giugno 2011 sollecitava la PA di allora ad ottemperare a quest’impegno in un momento di estrema opportunità visto l’avvio della revisione del PS che avrebbe dovuto trovare nella partecipazione un contributo innovativo per dare forma al futuro della città condividendo gli obiettivi con chi la abita.
 La totale refrattarietà della vecchia politica a questo tipo di cambiamento di gestione dei processi di definizione delle trasformazioni urbane, che non portò nessuna apertura su questo piano, doveva essere superata dalla nuova compagine chiamata a responsabilità di amministrazione che pone  tra i suoi principi distintivi  la comunicazione diretta con la base (meetup) e quindi ancor più avrebbe dovuto puntare su queste esperienze innovative, di trasparenza,  partecipazione e condivisione nel governare la città.
Dopo le nostre iniziative che hanno avuto riconoscimenti , ma non hanno prodotto alcun esito sul dibattito per l’approvazione del PRP, sulla contraddittoria conferma dell’incarico a Cagnardi (che non è “Gregotti Associati”, perché questo studio non esiste più) e la perseveranza nei  vecchi metodi di comunicazione del processo di revisione del PS; e dopo  le iniziative unilaterali dell’AP che ha campo libero nelle decisioni che sovvertono la logica urbanistica e le sue regole elementari  e la persistenza dell’ombra lunga della vecchia dirigenza che non sembra dissolversi ……. riteniamo  sia urgente che il sindaco e la giunta dimostrino con atti concreti la coerenza  con i programmi dichiarati e con le pratiche professate, e smentiscano i timori che siano  afflitti da mancanza di idee o dal coraggio di esprimerle e che per questo si appiattiscano sui vecchi programmi che procedono per inerzia.
abbiamo voluto iniziare l’incontro con la  proiezione del filmato prodotto dalla Simurg sull’Urban Center di Bologna, per stimolare al dibattito i presenti, per  evidenziare l’importanza della partecipazione e la sua stretta relazione con la costituzione di un sistema istituzionale di facilitazione del confronto del governo della città con i cittadini visto che non vi è stato fino ad ancora uno sforzo da parte dell’AC alla comprensione dell’argomento.
Comunque  l’UC di Bologna è solamente un esempio e non necessariamente da ricalcare in quanto ogni città ha peculiarità che nascono dalla sua storia, dalla sua cultura e dal suo corpo sociale e l’UC inteso in senso lato deve adattarsi alle istanze che nascono da questo contesto; in senso stretto è il luogo fisico che interpreta la volontà di procedere verso una nuova modalità di relazioni governo/ territorio  è il punto dove convergono le idee sulla città: quelle di chi la governa e quelle di chi la vive;  svelare le idee che nascono all’interno del municipio, dare voce alle idee che nascono sul territorio, dalle associazioni , dai gruppi o dai singoli componenti di quella cittadinanza attiva che con un UC funzionante può aumentare la sua platea di  partecipazione consapevole, quindi produttiva.
L’efficienza della struttura e della sua rete è infatti subordinata alla disponibilità di mezzi efficaci (hard e soft), di personale dedicato che sia competente di responsabili che non siano espressione di uffici di settore ma che abbiano coscienza della complessità della funzione di un UC.
Da qui la necessità di un impegno economico rilevante che l’AC difficilmente potrebbe affrontare senza un contributo esterno; l’importante è il suggerimento dell’UC di Bologna nel cui comitato presenta soggetti diversi interessati alla città ed al suo sviluppo.


Livorno 10 novembre 2015

lunedì 9 novembre 2015

RASSEGNA STAMPA

Car#,
vi allego la rassegna stampa sull'iniziativa dell'Urban Center di venerdì scorso, il resoconto lo stiamo scrivendo e vi sarà inviato al più presto, potete visitare il sito delle esperienze degli URBAN per informazioni e moduli formativi www.ucatnw.eu/tacu/-


Apre l'Urban Center livornese.


Osservatorio Trasformazioni Urbane
Livorno - Venerdì 6 novembre 2015 ore 17,00
SALA CIRCOSCRIZIONE 2 SCALI FINOCCHIETTI
Incontro pubblico
Apre l'Urban Center livornese.
Proiezione di un video sull'Urban Center di Bologna
SONO INVITATI FORZE POLITICHE E SOCIALI, COMITATI, I TECNICI E LA CITTADINANZA ATTIVA.
A fine anno dovrebbe aprire l'Urban Center livornese nel Cisternino ex Casa della Cultura, e mai scelta fu più appropriata per collocare il ganglio relazionale tra amministrazione comunale, tecnici e progettisti delle trasformazioni urbane e cittadini intenzionati a partecipare al governo del proprio territorio. Perché una città appartiene prima di tutto a chi la abita.
È un momento delicatissimo per garantire una urbanistica partecipata, finalmente orientata dal comune interesse e non dagli affari di pochi.
Tuttavia sull'Urban Center, ci sembra ci siano poche idee poco chiare.
È anche troppo ovvio che non si tratta di aprire dei locali e destinarli allo scopo, la struttura è una parte del problema, così come la disposizione interna e l'attrezzatura, la questione più rilevante è la gestione della struttura.
Per questo apriamo pubblicamente il confronto con le forze politiche e sociali, comitati, i tecnici e la cittadinanza attiva, a partire dalla proiezione di un video sull'Urban Center di Bologna, per avere le idee chiare intorno al nuovo centro di incontro, che costituisca davvero l'inizio di una partecipazione reale alla costruzione della città nuova .
Per questo ci incontriamo giovedì 29 ottobre alle ore 17 in circoscrizione 2 .
Aperta a tutta la città.
Livorno 24 ottobre 2015

lunedì 25 maggio 2015

CONVEGNO FRONTE DEL PORTO intervento di Tommaso Tocchini

INTERVENTO TOMMASO

Prima parte:  citazioni
da  Salzano e Astengo, sulla complessità dell’urbanistica:  
Ripetere dei concetti che dovrebbero essere ovvi è sempre utile perché li  dimentichiamo e spesso, nella pratica, vengono ignorati  o difficilmente rispettati.

Per i concetti illustrati  la città non deve essere solo argomento di competenza degli urbanisti,            ma di interesse primario di chi la abita e di tutte le dimensioni della cultura e della scienza   che abbiano a cuore che la città esista, e sopravviva alla marea montante dell'individualismo e della privatizzazione, alla riduzione di ogni bene a merce.

Altre citazioni di Salvatore Settis per mettere in guardia sulla tendenza al consumo del territorio e della memoria storica e sulla città murata dentro, priva di capacità dialogo, di osmosi tra le sue parti.

Seconda parte: una nota polemica
1_ sul segretario AP Provinciali sulle competenze esclusive in merito alla pianificazione delle aree portuali: brutto segnale di sottovalutazione più o meno intenzionale della complessità dell’argomento in quanto veniva rivendicata, di fatto, l’autonomia decisionale dell’AP e dei suoi esperti sulle sorti di un ambito territoriale che contiene zone che per evoluzione storica,  per recenti trasformazioni  e comunque per ragionevole opportunità sono da considerarsi urbane e strutturalmente e funzionalmente legate alla città.
PORTA A MARE, BELLANA ed a tutta la zona d’interfaccia CITTÀ-PORTO,            il retroterra e le infrastrutture urbane, e anche il sistema urbano dei fossi.
2_sull’arch. Cagnardi e sul suo comportamento contraddittorio come le sue affermazioni in cui è caduto nell’esposizione delle linee del PS:  elenco dei risultati fallimentari del suo vecchio piano-
La PORTA A TERRA incompiuta, il NUOVO CENTRO falso, la PORTA A MARE un anonimo nuovo quartiere di periferia  non più cuore pulsante del turismo……..
Tutti  esempi che dimostrano che l’interesse prioritario è stato PER DECENNI quello di costruire a prescindere dagli obiettivi dichiarati, tradendo il senso compiuto della pianificazione dove ogni parte dovrebbe sostenere l’altra  a grande scala come a piccola scala fino ai singoli progetti.
Il  fenomeno della storia urbanistica di Livorno è il sistematico tradimento dei Piani regolatori  nella fase di attuazione, il prevedere una cosa per farne un’altra.
solamente ITALO INSOLERA rinnegò la paternità del piano tradito prima ancora di partire.

Terza parte:  le nostre preoccupazioni
Il  quadro poco rassicurante:
per lo stravolgimento della pianificazione recente e per le condizioni complessive della città,
per le nuove previsioni  ed i nuovi propositi frettolosi  …
per gli ATTORI DI RUOLO che sono chiamati a dargli forma,
per le manifeste ambizioni della portualità             e le esperienze fallimentari ed i ritardi dei programmi che hanno caratterizzato fino ad oggi IL SETTORE.

Quarta parte: i nostri propositi
Non ci arrendiamo, ci sono ancora margini di azione per rimediare o ridurre i danni  che temiamo;
non procedere  bruciando i tempi,  non persistere  con i vecchi vizi  e  i vecchi metodi, non procedere con l’attuazione delle cose più facili senza domandarsi  se questo sia opportuno, o prioritario,  senza approfondire il senso della sostenibilità         che vuol dire agire senza doversi pentire.

Quinta parte: il convegno
I temi del convegno che intendiamo organizzare ad autunno nascono :
_dai dubbi profondi e dalle domande che non trovano risposta nella selva di carta stampata e documenti spesso privi di rigore scientifico       del piano regolatore portuale
_dalla necessità di fare sintesi di  un percorso di approfondimento sul campo  di informazione,  condivisione e confronto che vogliamo percorrere attraverso riunioni aperte e focus tematici  e comunicati, continuando così nel metodo fin qui adottato che se non altro servirà a smuovere noi cittadini dalla tendenza ad  occuparci del proprio cortile   ed alla tendenza alla rassegnazione e alla delega sulle questioni riguardanti l’intera città ed il suo futuro.

Curarsi dall’atteggiamento del     BADALÌ   che porta all’ assuefazione al declino, a digerire tutto, che porta a  non accorgersi  più dei fenomeni che lentamente erodono la qualità dell’ambiente quindi la qualità della propria vita.
vi sono nuove generazioni e nuovi livornesi che rischiano di non conoscere le radici storiche e culturali  della città             e di non percepire gli elementi che ne testimoniano i valori fondanti :
quei valori che non devono costituire ostacolo allo sviluppo e al rinnovo ma devono servire da paradigma per COSTRUIRLO.
Citazione di Jan Assman sull’oblio delle radici storiche
Dobbiamo quindi sollecitare tutti alla partecipazione, all’attenzione, e pretendere la  chiarezza e la trasparenza di chi ci governa
Va costituito un URBAN CENTER   nostro pensiero fisso  che come spesso diciamo segnerà la fine della ragione d’essere dell’Osservatorio 

Vorremmo quindi verificare le nostre idee, quelle uscite da un confronto tra un numero troppo limitato di appassionati, confrontandoci più ampiamente con tutti i cittadini che hanno a cuore la città e vogliono immaginarne il futuro.
A questo scopo attingere da chi riteniamo abbia la conoscenza la cultura e l’esperienza  necessaria,   e per questo agire su tre piani:
1)      condividere le nostre posizioni di principio generale, per semplificare quelle sull’approccio politico ambientale;
2)      attingere, in materie di cui non possediamo i fondamentali, elementi   per confortarci  o  per  correggerci  affinché si possa individuare la direzione da prendere per affrontare una situazione che non ci rassicura affatto
3)      partecipare  le nostre convinzioni  riguardo alcuni aspetti particolari, I PUNTI CRITICI   

sesta parte: i confini di competenza
un obiettivo fondamentale da perseguire, di ordine normativo è quello di stabilire i nuovi confini di competenza demaniale che attualmente determina e sta alla base   dei conflitti, ma anche delle manovre tra Comune ed Autorità Portuale.
il limite è individuato             in maniera generica sulla base  della presenza di  specchi e vie d’acqua
da  questa definizione >>> A SUD   dello scolmatore   A NORD dello scoglio della Regina,        
non vi sono altre definizioni che ne stabiliscano geometricamente il confini; questi evidentemente sono stati  nel tempo determinati da altre condizioni come ad esempio il limite doganale.
Va messo in discussione quanto si dà per scontato oggi   del perimetro di quest’area 
sulla base di alcune considerazioni:
1)      il limite doganale ha subito nel tempo profonde modifiche ed ha svincolato fino ad oggi  ampie aree di margine >>  traslando la zona operativa verso le zone di espansione a nord
2)      la rete dei fossi un tempo parte integrante dell’operatività del porto mercantile ( di qui l’importanza di approfondire il tema storico urbanistico di Livorno città-porto) oggi non ha vita propria se non integrandola col tessuto urbano --- l’aspetto della percorribilità è questione di regole di navigazione e sicurezza su cui HA COMPETENZA la Capitaneria di porto.
3)      Stesso discorso vale per la BELLANA, zona che non può essere finalizzata  alla nautica   senza gravare sulla città per carico urbanistico - infrastrutture e dotazioni quindi  la sua utilizzazione deve derivare da scelte urbanistiche riguardanti la città e non il porto e non basta AD EVITARLO l’aggettivo SOCIALE che è profondamente bugiardo (nautica sociale) 
4)      Il confine muta con le destinazioni: per esempio la PORTA A MARE è di fatto un quartiere urbano.
5)      Il confine muta con la convenienza: tre esempi                 
Il primo è _ LA PIAZZA MAZZINI-      fu annessa  alla STU - porta a mare  per aumentare la volumetria estendendo l’area di applicazione degli indici     in cambio dell’impegno alla riqualificazione dell’area pubblica,   operazione formalmente discutibile
Il secondo è_ LA DOGANA D’ACQUA ceduta alla competenza comunale per poter attingere al finanziamento dei PIUSS – a prescindere dal senso dell’intervento e dal risultato, il comune avrebbe avuto altre opportunità di utilizzo fondi  (all’epoca furono banditi tre concorsi  ( oltre che Dogana d’Acqua anche la ex Pirelli ed il Forte S Pietro)
Il terzo è _ LA FORTEZZA VECCHIA ora ingiustificatamente annessa all’area portuale, operazione motivata da una sedicente misura di compensazione rispetto al VIA che di fatto consegna il più significativo monumento architettonico di Livorno ad un destino immeritevole  _ il comune così si libera di un impegno oneroso consegnando il suo tesoro ad un ente che ne sfrutterà le doti per fini impropri
QUINDI
Si devono  determinare  due zone portuali
una di prevalente operatività di indiscussa competenza dell’Autorità Portuale
l’altra di prevalente interesse comunale perché in trasformazione urbana

Settima ed ultima parte: l’architettura può servire a verifica delle scelte urbanistiche?

1)    PIAZZA ORLANDO non è più l’anticamera del lungomare, ma sembra una piazza di periferia
2)   il RESTAURO E FUNZIONALIZZAZIONE DELLA DOGANA D’ACQUA  non è altro che un’operazione speculativa dove la nuova volumetria prevale sulla ricostruzione del vecchio edificio e la parte più pregiata e suggestiva che era  il reale motivo del restauro   rimane un rudere rimarrà sempre così? quando sarà avviato il recupero dello specchio d’acqua?
3)   le previsioni del vecchio piano attuativo della STAZIONE MARITTIMA avrebbero trasformato  il SILOS SGARALLINO in un ecomostro: il recupero di quest’area  sarebbe una notevole occasione per dare valore,   immagine e visibilità internazionale al porto. Vanno organizzare allo scopo iniziative di studio aperto alla partecipazione di esperti e cittadini  e questo va fatto ASSOLUTAMENTE prima di procedere all’approvazione del piano attuativo, perché da questo studio può scaturire una soluzione nuova che sostituisca le previsioni folli del regolamento delle varianti approvate

Note finali

la necessità di liberare il Rivellino dal depuratore di fondamentale importanza perché il depuratore attualmente rappresenta una presenza e un ostacolo insormontabile che impedisce la percezione unitaria delle fortificazioni   della loro continuità ed il recupero e la valorizzazione del FORTE S.PIETRO         che riteniamo fondamentale insieme a PIAZZA DEL LUOGO PIO  come elemento di congiunzione strutturale e funzionale tra città e porto.

la zona contesa, la fascia di margine, rappresenta il territorio dove si nasconde il vero business per l’A.P. che valorizza così le società di suo controllo PORTO 2000 e PORTO IMM.

Il rischio è che, se il Comune non riesce a vincolare le aree e riacquisirne il controllo, saranno consegnate all’interesse privato di chi ne rileverà la gestione quindi la trasformazione chiudendo definitivamente ogni possibilità di dialogo con il centro storico  (le citate zone murate interne alla città) e di renderle  parte organica del Piano Strutturale.

VIDEO DEL CONVEGNO

https://www.youtube.com/watch?v=KmAk8HqXQsg

INTRODUZIONE AL CONVEGNO

Quella di oggi vuole essere una giornata di informazione riflessione e confronto.
Per questo vi invitiamo a partecipare al dibattito iscrivendovi per prenotare il vostro intervento.
Ho l'incarico assai facile di presentare OTU a chi ancora non lo conosce.
Siamo un gruppo di professionisti e di persone informate che insieme fanno un lavoro di ricerca e pubblicazioni sull'urbanistica.  Tutta  la nostra produzione è a disposizione delle forze politiche movimenti e associazioni, e di tutti i cittadini che hanno voglia di partecipare a progettare il futuro della loro città e sono in gran parte pubblicate sul nostro sito di urbanistica partecipata.
Tutti possono iscriversi partendo dalla condivisione che il territorio e la città sono un bene comune, che l'interesse pubblico è  preminente rispetto all'interesse privato e che dunque le trasformazioni della città devono essere pubblicizzate discusse e condivise dai livornesi, che è esattamente il contrario di quello che è successo negli anni trascorsi.
Molti di noi intervengono da decine di anni e sono coprotagonisti di tante battaglie, a cominciare da quelle per lo spostamento del depuratore al Rivellino, localizzato con autentica insipienza nel cuore della città storica, e poi per evitare la cementificazione di Luogo Pio, che non può diventare una chiesa con cortile, contro l'ampliamento e l'estensione caotica della città, la moltiplicazione dei supermercati che ha desertificato il centro città, creando sacche di periferie dentro, quartieri degradati e pericolose pulsioni razziste.
Ma è su porta a mare che ci siamo uniti tutti quanti, fondando l'osservatorio sulla porta a mare, che poi si allargherà e  trasformerà dopo qualche anno nell'OTU per l'urbanistica partecipata,condividendo col comitato contro il trasferimento dell'area ospedaliera, la dura lotta contro la cancellazione del grande ospedale in via Alfieri, proponendo di proseguire l'opera  di  ristrutturazione per renderlo nuovo moderno ed efficiente, contro l'ipotesi di un ospedaletto a Montenero.
Dunque oggi con questa riflessione sul fronte del porto, torniamo quasi alle origini riportando l'attenzione sulla delicatissima zona del fronte del porto.
Abbiamo con preoccupazione avvertito il fastidio da parte di una parte della vecchia politica, degli operatori, e dei portatori di consistenti interessi economici, per l'intrusione nel dibattito fino a ieri rinchiuso tra addetti ai lavori, dell'OTU, intrusione necessaria per denunciare l'ennesimo atto di forza che ha imposto ai cittadini una rilevante scelta urbanistica senza illustrarla e discuterla, tanto che fino ad oggi è rimasta  sconosciuta alla gran massa dei livornesi.
Certo la fatica della democrazia può suggerire scorciatoie di comodo,certo in pochi si decide più rapidamente, poi con un pò di propaganda si può cercare il consenso, ma è una illusione, come testimoniano i mille comitati CONTRO (il rigassificatore, la discarica al Limincino, l'ospedale etc.) che nascono proprio per non aver fatto partecipare nemmeno la parte attiva della cittadinanza al confronto sulle scelte urbanistiche, mentre bisognerebbe chiamare al confronto la città intera.
Anche per questo siamo nati, per  contrastare l'urbanistica CONTRATTATA ovvero privatizzata, e per questo abbiamo creato il sito della urbanistica partecipata e stampato il MANIFESTO DELLA CITTA' NUOVA, per questo abbiamo chiesto al sindaco Nogarin di aprire nel Cisternino, nel centro città, l'URBAN CENTER, luogo di formazione informazione dibattito e costruzione di processi partecipativi strutturati.
Veniamo ai nostri tre  obbiettivi fondamentali di questa giornata :
1) evitare una seconda porta a mare, presso la Fortezza Vecchia, dove in variante approvata si prevedono  una quantità spropositata di m.c. (solo di commerciale e' previsto l'equivalente di tre ipermercati come quello di Porta a Terra), e scongiurare il rischio che per fare un insignificante approdo alla Bellana, si abbandoni la splendida idea di un Porto Turistico storico al mediceo che si estenda con il fosso reale fin dentro alla città storica.
Insomma per evitare di piangere sul latte versato. 
2) Evitare  che per ridurre il danno prodotto con l'approvazione della Variante al porto, come lo stesso Nogarin si è impegnato a fare ed ha impegnato la Regione, per riportare correttamente le aree impropriamente annesse all'area funzionale del porto,dentro il territorio normato dal PRG comunale, si vada a una frettolosa progettazione del nuovo piano regolatore, entro fine anno, FACENDO UN DANNO PEGGIORE.
È possibile anticipare le scelte di un nuovo strumento urbanistico con una variante che riduca fortemente i volumi e ridia lo statuto di aree della centralità urbana al territorio di confine  sul fronte del porto. È inaccettabile comprimere i tempi di discussione sul piano per ottemperare a un protocollo d'intesa di cui misureremo presto validità e serietà degli impegni;
3) poiché abbiamo bisogno di capire meglio le problematiche del Porto, dalla logistica ai traffici marittimi alla organizzazione gestionale, la privatizzazione crescente in rapporto agli interessi della città porto, la connessione tra città di porto e Porto, specie in presenza di un delicato e importante tessuto connettivo ricco di importanti strutture e architetture storiche, è nostra intenzione partecipare a  costruire un convegno sotto l'egida di ANCI in autunno con esperti di fama nazionale e internazionale.
Siamo qui oggi anche per ascoltare, sperando che dalla confusione di dati e informazioni fornite fin qui dagli esperti di Autority, informazioni spesso contradditorie e poco plausibili, si riesca alla fine a capire fin dove arrivano i fanghi e a quale profondità si trova la banchina di scoglio di solida arenaria, e quale è esattamente il pescaggio delle grandi navi, quali sono le lavorazioni nocive per le grandi navi ma non per navi medie e piccole, come si pensa di arrivare a consolidare le vasche di colmata senza forare la guaina di impermeabilizzazione, insomma tutte quelle cose che siamo ben disposti a impare, si intende non certo acriticamente.

Un saluto a tutti i presenti. Grazie di essere qui con noi.  

PROGRAMMA DELCONVEGNO



                                                                      
alle Istituzioni,
alle Associazioni,
alle Forze Politiche e Sociali,
ai Candidati alle elezioni regionali
alla Cittadinanza
Fronte del Porto – giornata di confronto
e presentazione del convegno di autunno
invito alla partecipazione

a Livorno, Sabato 23 maggio alla Goldonetta si svolgerà una giornata di riflessione e confronto su quali prospettive di trasformazione attendono la città all'indomani dell'approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale e delle Varianti al Piano Strutturale Comunale.
L'OTU vi invita a questo primo appuntamento per iniziare un percorso di analisi critica che intende concludere in autunno con un convegno che possa allargare e approfondire il tema della città-porto.
Per il convegno di autunno abbiamo già contattato autorità riconosciute in campo storico, urbanistico e scientifico che potranno mettere a confronto gli esiti del nostro lavoro ed il quadro previsionale della pianificazione locale con gli ambiti più vasti, nazionali ed internazionali, che investono e condizionano le scelte strettamente operative e che ci aiuteranno ad individuare le reali necessità e possibilità di sviluppo del territorio rispettando e valorizzando il patrimonio storico, urbanistico e sociale della città 
Qui di seguito sono elencate, come punti di riferimento del percorso che l’OTU intende proseguire, tematiche che riguardano la lettura critica del programma di sviluppo e trasformazione dell’area portuale approvato e l'approfondimento, fino ad ora a nostro parere  trascurato, degli argomenti su cui si deve fondare la pianificazione:

- la procedura adottata per l’approvazione del PRP;
- le modifiche urbanistiche nelle aree d'interfaccia porto-città;
- le funzioni e le competenze delle Autorità Portuali di oggi e quelle previste in futuro;  
- le previsioni sui traffici marittimi, gli scenari possibili e le scelte sostenibili;
- le problematiche ambientali legate alla realizzazione di alti fondali e allo sviluppo a mare di piattaforme;
- le modalità di coinvolgimento della cittadinanza alle scelte operate e da operarsi;
- la tutela delle emergenze storiche presenti in area portuale (città portuale)

Sabato 23, dopo che saranno illustrati alcuni degli argomenti, che nel corso del processo di approfondimento intendiamo condividere, gli invitati e i convenuti potranno intervenire ed offrire il loro contributo critico e nuovi spunti di riflessione.
Vi invitiamo pertanto a registrarvi all’indirizzo  urbanisticapartecipata.li@gmail.com ed a prenotare lo spazio d’intervento in maniera da agevolare una programmazione del dibattito, daremo comunque voce anche a chi si fosse prenotato al momento della registrazione all’apertura dell’incontro.                                   
                                                                                                
segue programma                                                                                     l’O.T.U.                                                                     
si ringrazia ASA s.p.a. che rispondendo all'appello OTU ha reso possibile l’organizzazione dell’evento



FRONTE DEL PORTO 

Livorno         Sabato 23 Maggio    
La Goldonetta - piazza Goldoni                                               
                                                



PROGRAMMA DELLA GIORNATA

ORE 9,45            registrazioni e iscrizioni      

ORE 10,15          OTU                                                   
Presentazione e introduzione

ORE 10,30          OTU                                                   
PRP e varianti PS nella stampa locale

ORE 11,45          OTU                
percorso di analisi critica verso il convegno di autunno          

ORE 11,00          OTU
I pericoli del PRP /PS

ORE 11,15          Olimpia Vaccari          
la necessità di un quadro di riferimento  storico urbanistico della città-porto

ORE 11,30          Manlio Marchetta        
criticità del programma portuale

ORE 11,50          Michele Caturegli
La delocalizzazione del depuratore per il per il porto e per la città

ORE 12,05          Filippo Nogarin 
Sindaco di Livorno e  presidente ANCI città portuali

ORE 12,20          OTU    
illustrazione programma pomeridiano alla luce delle iscrizioni ricevute per gli interventi

SOSPENSIONE fino alle > 14,30  >  proposta lunch (*)

ORE 14,30          Simona Corradini       
l’esperienza della partecipazione porta a mare

ORE 14,50          INTERVENTI  preregistrati

A SEGUIRE        MICROFONO APERTO

ORE 18,00          OTU                                          
Conclusioni e comunicazioni               


(*)           i partecipanti potranno usufruire di un menù – lunch a prezzo speciale fornito da
              “Il  Palcoscenico” in piazza Goldoni



convegno fronte del porto Livorno Goldonetta 23 maggio 2015



mercoledì 8 aprile 2015

Noi speravamo di Leonardo Bertelli, Daria Faggi e Tommaso Tocchini.

  
     
Noi speravamo. Speravamo che con le elezioni amministrative del maggio 2014 e con l'allontanamento dei gruppi di potere che avevano soffocato la nostra città negli ultimi 20 anni, avremmo respirato aria nuova e più sana.
Speravamo che le promesse elettorali dei nuovi amministratori trovassero chiara manifestazione : la partecipazione dei cittadini, la conservazione e non vendita dei beni di proprietà pubblica, la realizzazione di un nuovo ospedale nella attuale sede di via Alfieri, la realizzazione del porto turistico nell'ambito del Mediceo, l'apertura dell'Urban Center, la conservazione delle sedi delle circoscrizioni come luoghi della partecipazione attiva, cioè tutte le scelte su cui da tempo l'Osservatorio Trasformazioni Urbane si era favorevolmente espresso, dando il proprio contributo alla campagna elettorale.
Trascorsi 10 mesi, ci rendiamo conto che non tutto ciò che speravamo poteva essere realizzato, ma non pensavamo che avremmo dovuto trasformarci in un osservatorio della continuità e della conservazione delle scelte passate
E' ben vero che la Grecia deve fare i conti con una troika europea che non vuole accettare il  cambiamento di direzione politica, ma almeno il nuovo governo lotta per far accettare le proprie scelte democratiche ; a Livorno invece pare che la nuova amministrazione non lotti per il cambiamento obbedendo alle imposizioni della troika locale (Regione, P.D., Autorità Portuale) portando a compimento le politiche del passato.
Un esempio concreto l'abbiamo osservato di recente nell'approvazione, senza  modifiche, possibili e necessarie, della variante anticipatrice e del connesso Piano Regolatore Portuale, sottoscrivendo un accordo di pianificazione che espropria il Comune di parte delle sue prerogative e competenze insieme ad un accordo integrativo privo di contenuti ed aggiustamenti che, tra l'altro non compare in alcun atto di governo e quindi inutile, con piena soddisfazione della Regione, del P.D. e dell'Autorità Portuale.
Vorremmo qui attirare l'attenzione non sulle scelte e realizzazioni non perseguite ma su atti che vanno in senso opposto alle promesse, in modo particolare sull'elenco degli “Immobili oggetto del Piano delle alienazioni e valorizzazioni” del patrimonio comunale per il triennio 2015-2017, approvato dalla maggioranza con apposita deliberazione:  in  tale atto, poco valutato,  si manifestano gli elementi della continuità e della nostra delusione : vi compare la messa in vendita della circoscrizione 4, per altro edificio storico e con parti di pregio architettonico, con appartamenti vuoti di edilizia residenziale pubblica, la ex sede della circoscrizione 3 in via Corsica, cosi come sono elencati per l’alienazione altri piccoli e grandi alloggi che potrebbero essere utilizzati per l’emergenza abitativa; viene posto in “valorizzazione e riqualificazione”  il complesso della villa Morazzana con un’ area di pertinenza di oltre tre ettari ; ma ciò che soprattutto sconcerta sono la confermata vendita delle aree e pertinenze connesse con la realizzazione dell’ospedale nuovo in loc. Montenero basso con la conseguente demolizione della R.S.A. “Pascoli”, in una operazione di scambio con l’AUSL  6 di sicura perdita per il Comune, così come delle aree ed immobili tra via del Fagiano e viale Marconi legate alla stessa realizzazione dell’ospedale nuovo.
In tali scelte cosa differenzia la nuova amministrazione dalla precedente ?
Noi non abbiamo cambiato idea su quanto va trasformato  in questa città per uscire dal degrado urbano. Per questo continueremo a incalzare la nuova giunta e la nuova maggioranza che, se da sola non ha la forza , deve trovarla attraverso bilanci e processi partecipativi; deve trovare il coraggio delle scelte promesse nonostante le troike, le vecchie clientele e le resistenze della burocrazia, anche a costo di rimpasti e sostituzioni, per realizzare il cambiamento,quello che i livornesi a grande maggioranza hanno chiesto con le elezioni.

07-04-2015 per l’Osservatorio Trasformazioni Urbane
                     Leonardo Bertelli, Daria Faggi, Tommaso Tocchini