mercoledì 27 novembre 2013

COMUNICATO STAMPA SULLA BELLANA di Leonardo Bertelli Osservatorio Trasformazioni Urbane

Approdo alla Bellana

Poiché è in corso la procedura di approvazione del piano regolatore del porto ed il Comune ha adottato una apposita variante anticipatrice al piano strutturale ed al regolamento urbanistico per l`approvazione di tale piano regolatore ed inoltre domattina al LEM verrà presentato il progetto di approdo (o ormeggio) alla Bellana, compreso appunto nel suddetto piano regolatore portuale, con l’obbiettivo (sottinteso) di spostarvi le barche di piccole dimensioni attualmente ormeggiate nei “fossi”,  appare necessario porre oggi alcune domande:

                     Chi ha stabilito che le barche nei fossi livornesi non possono stazionare ?
                     Chi ha stabilito che le barche nei fossi sono una “bruttura” ?
                     A quale canone estetico i decisori di cui sopra fanno riferimento ?
                     Dato che i materiali terrosi vengono trasportati dalle correnti costiere da nord a sud, ed è evidente che provengono per lo più dal sistema fluviale della valle dell'Arno (a nord) e non dalla costa rocciosa a sud di Livorno, non si ritiene che la chiusura a sud delle aree portuali  incrementi il loro interramento ?
                     Per quale ragione non può essere destinato all'approdo turistico l'intero porto mediceo e la darsena nuova opportunamente restaurata ?
                     Se le barche nei fossi sono una “bruttura” per quale procedimento divengono una “bellezza” trasferite alla Bellana ? Potenza del nome ?
                     Quanti posti auto sono ritenuti necessari a servizio dell’approdo e dove vengono situati ? continueremo ad  utilizzare la passeggiata a mare lungo riva in un “parcheggio a mare” aumentandone le dimensioni ?
                     Qual è la dimensione dell'investimento finanziario preventivato per l'approdo alla Bellana ?  chi investe tali risorse ed intende recuperarle ? quanto costerà l’acquisto o il noleggio dei posti barca ?
                     Quanti posti di lavoro continui e non occasionali possono derivare dall'investimento? Oppure si tratta di una consueta operazione “mordi e fuggi” per impoverire ulteriormente l'economia livornese (vedi porta a mare)?
                     Qual è l’interesse della collettività livornese ?
                     Come mai il Comune di Livorno ha così rapidamente sposato l'iniziativa con una variante (sostanziale) per un progetto valutato negativamente e abbandonato fin dagli anni '70 ?
                      La La Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Artistici, Storici ed Etnoantropologici per le province di Pisa e Livorno che (stranamente, dopo trenta anni di opposizione ) pare aver approvato l’iniziativa, quali limiti e condizioni ha posto ?
                     Il progetto in presentazione al LEM è diverso dalle indicazioni contenute nel pano regolatore portuale ?
                     L’inglobamento nell’area di approdo dello Scoglio della Regina ne implica l’utilizzo ai fini delle attività “approdistiche” e la limitazione (o abbandono) delle attività universitarie attualmente insediate?
                     Non  si ritiene opportuno che insieme all’annunciato (dal Sindaco) stop all’ulteriore consumo di territorio sia posto fine al consumo di aree marine, non necessarie all’attività portuale, e della relativa linea costiera ?


L’Osservatorio Trasformazioni Urbane (OTU) non nasconde che si è da tempo espresso negativamente all’ approdo con motivazioni paesaggistiche, economiche ed urbanistiche, derivanti dagli elementi progettuali accessibili, ritiene comunque necessario ottenere risposte puntuali ai dubbi sopra espressi per un giudizio definitivo.

sabato 2 novembre 2013



Risposta al Presidente del consiglio Enrico Bianchi

di Leonardo Bertelli
del Comitato per un Ospedale Nuovo in viale Alfieri

Ritengo che una risposta a quanto affermato dal presidente del Consiglio Comunale Enrico Bianchi sia non solo necessaria ma doverosa da parte di chi ha sostenuto e continua a sostenere che la scelta della localizzazione del nuovo ospedale a Montenero basso sia inutilmente dispendiosa, dannosa per l'assetto urbanistico, portatrice di spreco di risorse economiche e di territorio, contraria ad una corretta gestione dei valori del paesaggio e delle aree pubbliche ; inoltre, come risulta evidente, comporta un opera di dimensione eccedente l’economia locale, inutile per dare risposta alla crisi del settore edile livornese.
Nessuno di coloro che contrastano la scelta di localizzazione sulle pendici collinari è contrario ad un ospedale nuovo ; semplicemente ritiene che le aree del vecchio ospedale di viale Alfieri e dintorni siano sufficienti ed adatte per non sprecare quanto fino ad oggi speso e realizzato e che la collettività dovrà spendere e realizzare nei prossimi dieci anni per mantenere in efficienza l'ospedale esistente ; non l'affermiamo solo noi, ma viene evidenziato fino dal 2008 dal piano predisposto dall'allora direttore Mariotti, apprezzato allora dal Consiglio Comunale, e riaffermato persino nell'accordo tra  ASL 6, Comune e Regione per la realizzazione della nuova struttura.
Chiederemo quindi ai prossimi candidati alla guida della città di dichiarare esplicitamente la volontà di fermare una scelta di localizzazione sciagurata, che è scaturita da uno scarso dibattito (il sindaco Cosimi lo definì “carsico” cioè sotterraneo e nascosto) ed una mancata partecipazione in forme diverse dei cittadini che ora, numerosi, firmano l'appello contro lo spostamento.
Portiamo ad esempio la prima operazione necessaria al nuovo insediamento : per cominciare i lavori è necessaria la demolizione della sede attuale della RSA “PASCOLI” (non vecchia e funzionante), con lo spostamento nei vecchi padiglioni di viale Alfieri (4° e 5°), con una spesa preventivata di 10 milioni di euro: in cambio il comune cederà all’ASL 6 il terreno per la costruzione dell’Ospedale. Spiegazione : per avere una attrezzatura che già esiste e funziona, in zona tranquilla e salubre, ne verrà ottenuta un'altra in zona definita discutibilmente “non salubre” (secondo le valutazioni dei tecnici comunali) ed in più verrà ceduta un area pubblica, già destinata a parco; cioè per avere un servizio pubblico in condizioni peggiori, si spenderanno 10 milioni di euro(prezzi preventivati nel 2010, ma quanto alla fine dei lavori ?) ed in più si cederà, senza compenso, per cementificarla, un’ area verde di 14 ettari, pubblica, da proteggere e destinare a parco.
Qual è la razionalità di tale scelta amministrativa ? qual è l’interesse della comunità da tutelare ?
Vogliamo chiedere agli amministratori comunali e ai militanti dei partiti che sostengono il trasferimento a Montenero e che parlano di scelta “sostenuta dai cittadini” : siete andati a votare per sostenere la vostra indicazione al referendum del novembre 2010 ?
Se ci siete andati avete perso, perché su 28.313 voti validi, ben 20.738 (73,6%) si sono dichiarati per la costruzione di un nuovo ospedale in viale Alfieri; se non siete andati a votare avete comunque perso un’occasione di democrazia e non avete sostenuto le vostre idee. Non è vero che chi tace acconsente (a cosa ?), chi tace semplicemente sta zitto, e nel caso del dott. Bianchi è la scelta migliore.