lunedì 21 gennaio 2013

Interviste a Grassi e a De Filicaia : qualche riflessione di Daria Faggi, Daniela Bertelli, Tomaso Tocchini e Leonardo Bertelli..



Pesante grido di accusa nei confronti dell’Amministrazione Comunale quello dell'ex assessore Grassi, che denuncia la mancanza di volontà di adottare un nuovo Piano Strutturale.
 Il continuo terremoto in giunta, che ha portato a ripetuti cambi di deleghe e sostituzioni di assessori, rivela divisioni e rotture, della maggioranza prima, e ora  dentro il PD ben oltre il livello di guardia, e c'è da supporre che attorno al ridisegno della città non ci sia molta armonia.  Il fatto di aver incaricato della redazione del nuovo Strumento urbanistico lo studio Gregotti-Cagnardi senza la cittadinanza ne sia stata minimamente informata, dà il segno dello scontro tra interessi diversi sulla città.
Non possiamo che convenire nel merito di alcune questioni sollevate da Grassi. Che la macchina comunale non sia pronta a fornire un quadro chiaro e attendibile sulla realizzazione del piano in vigore, non c'è dubbio. L’abbiamo sottolineato nella lettera aperta, dopo l’incontro avuto con lo stesso Grassi e l’Ing. Chetoni, denunciando che le prescrizioni del prg non sono state seguite, e il responsabile dell'urbanistica non si è preoccupato di monitorare nei tempi e modi previsti, il percorso di attuazione del PRG.
Tra le altre cose, abbiamo già sottolineato che nell’ufficio comunale competente il sistema adottato per la registrazione informatica dei DIA è talmente indifferenziato, da essere poco utilizzabile in fase di verifica delle capacità edificatorie residue, e soprattutto per una valutazione dello stato di trasformazione urbane rispetto alle previsioni.
Fin qui dunque concordiamo con i rilievi fatti, ma per il resto il disaccordo è totale, visto che l’ex assessore Grassi si dichiara sostenitore di quella urbanistica contrattata, che tanti danni ha prodotto e contro la quale è nato il primo gruppo fondatore dell'osservatorio trasformazioni urbane. Nella città è diventata centrale la produzione di incrementi della rendita immobiliare derivante dalla urbanizzazione e costruzione di edifici, ed i poteri dominanti hanno avuto come loro strumento tale ”urbanistica contrattata”. L’urbanistica contrattata e finanzia rizzata non ha provocato alcun effetto positivo: il disagio delle cittadine e dei cittadini è aumentato, i problemi nodali (la casa, i trasporti, l’ambiente, la salute, l’equità) sono diventati via via più gravi. Si è approfondito il solco inaccettabile tra la “città dei cittadini” e la “città della rendita”.
Così come non è accettabile procedere con nuove varianti piccole o grandi, per armonizzare gli interessi privati con quelli di cassa dell’amministrazione comunale, con operazioni, che poco hanno a che vedere con l'interesse comune.      
Ribadiamo la necessità del ridisegno della città nuova, alla luce delle criticità emerse, coinvolgendo per la prima volta i cittadini, portatori di un interesse non profit, al di fuori proprio di quegli affari privati su cui è incentrata la contrattazione nel piano contrattato.
Idea ben diversa da quella di De Filicaia, che avendo fatto una consultazione nel suo partito e dintorni, e ascoltato un po’ di operatori economici, pare ritenere concluso l’ascolto della città, mentre noi aspettavamo di vedere concretizzato il progetto di partecipazione, promesso da Grassi e dal Sindaco fino dal programma elettorale. Certo ormai la preoccupazione che non esista un’effettiva volontà di adottare il nuovo Piano Strutturale è diventata quasi certezza, e in questo contesto tutte le operazioni di valorizzazione dei beni da alienare, per realizzare le follie megalomani di delocalizzazione dell'ospedale, suonano più pericolose che mai, continuando le perverse pratiche di trasformazioni senza progetto. Bisogna fermare ogni nuova operazione di speculazione, peraltro senza benefici per la maggioranza dei cittadini.

Per OTU
Daria Faggi, Daniela Bertelli, Tomaso Tocchini e Leonardo Bertelli.
Livorno 18 gennaio 2013