giovedì 15 novembre 2012

E’ passato un mese da quando si è svolta la conferenza stampa (16 ottobre 2012), promossa dall’assessore Mauro Grassi

Osservatorio Trasformazioni Urbane – Livorno Alla stampa E’ passato un mese da quando si è svolta la conferenza stampa (16 ottobre 2012), promossa dall’assessore Mauro Grassi con l’obiettivo dichiarato di fornire alla città (ed all’Osservatorio Trasformazioni Urbane che l’aveva ripetutamente sollecitato) un quadro aggiornato delle realizzazioni di edilizia, servizi ed infrastrutture conseguenti l’attuale Piano Strutturale (ed il derivato Regolamento Urbanistico) e le Varianti approvate in questi anni. In quella occasione sono stati forniti dei dati che, fin dalla prima e immediata lettura, si mostravano di estrema sintesi, assolutamente non in grado di dare notizie chiare ed esaurienti dei cambiamenti avvenuti nelle varie zone della città, definite, in conformità alla normativa regionale, Unità Territoriali Organiche Elementari (UTOE): praticamente impossibile, quindi, ricavare una lettura del dove, quanto ed in che modo, avessero subito modifiche il tessuto urbano e la vivibilità cittadina. In base ai dati forniti, esaminando tutte le tipologie e i relativi valori massimi previsti, confrontati con le superfici concessionate, risultano saturati i valori consentiti nei settori produttivi e turistici ricettivi. Rimarrebbe un ampio margine di nuove strutture commerciali, ma il dato è discutibile perché non tiene conto delle migliaia di mq di trasformazioni concesse. Sarebbe, a nostro avviso, utile ed opportuno conoscere che cosa hanno spostato rispetto alle previsioni di piano (non solo quantitative, ma anche di destinazione): la trasformazione di sale cinematografiche (Odeon, Gran Guardia, Moderno, Metropolitan) in altro (parcheggi, strutture commerciali e abitative, banca); l’operazione Nuovo Centro e la Porta a Mare, che appare sempre più un nuovo quartiere residenziale, nonostante la previsione di porto turistico. E sarebbe altrettanto utile, per quanto riguarda la tipologia residenziale, conoscere non solo il totale dei metri quadri concessionati, ma anche la rilevanza dei fenomeni di cambio di destinazione d’uso e di divisione dei grandi appartamenti storici in mono bi-tri-locali, fenomeni non quantificati e localizzati nel materiale fornito, ma che producono un notevole aggravio del carico urbanistico. Nonostante gli errori di computo, il limite max consentito per civile abitazione, è così alto (500.000mq) da non essere forse ancora raggiunto: in compenso ci ha pensato la crisi a fermare le costruzioni. Abbiamo già manifestato nel corso dell’incontro-conferenza stampa la nostra insoddisfazione per il materiale fornito ed avanzato la richiesta di avere un quadro chiaro, leggibile della situazione di fatto, convinti come siamo che la conoscenza e l’informazione siano elementi fondamentali per l’esercizio di piena cittadinanza e per poter partecipare davvero a decisioni che incidono nel trasformare il luogo dove si abita, si lavora, si studia, si ama, ci si diverte, ci prendiamo cura della nostra e altrui salute, si stringono relazioni etc. Ci interessa conoscere che cosa hanno prodotto fino ad ora le trasformazioni urbane in ordine al rapporto tra insediamenti abitativi e servizi, alla compatibilità delle strutture produttive e delle grandi strutture commerciali con l'igiene e la salute pubblica e con le opere di urbanizzazione atte a scongiurare aggravamenti di inquinamento da traffico etc. Certo ciò non è esprimibile solo con numeri e indici, ma anche le quantità, se fornite in ordine a questo obbiettivo, hanno il loro valore. Diamo atto all’assessore Grassi di aver compreso il senso di queste richieste, tanto che si è assunto l’impegno di un nuovo incontro, indicando in un mese il tempo necessario per fornire dati in sintonia con le richieste. Pensiamo sia un impegno facilmente mantenibile se l’Amministrazione Comunale rispetta con i suoi Uffici, (così come giustamente pretende da tutti i cittadini il rispetto delle regole stabilite dagli strumenti urbanistici) quanto previsto dall’articolo 32 “Compiti dell’Ufficio tecnico comunale” delle Norme di attuazione del Piano Strutturale, in merito all’aggiornamento puntuale delle informazioni sullo stato di trasformazione, la verifica dello status ambientale e la rispondenza delle scelte urbanistiche rispetto agli obiettivi, alle prescrizioni e ai criteri del Piano Strutturale. Cordiali Saluti Osservatorio Trasformazioni Urbane Leonardo Bertelli, Daria Faggi, Paolo Gangemi e Tommaso Tocchini Livorno, 14 novembre 2012